Il territorio

Il borgo di Campolo
Il borgo di Campolo si trova a 12 km da Grizzana Morandi, comune dell’Appennino bolognese. L’identità del “borgo degli Scalpellini” è legata alla lavorazione della pietra arenaria: Campolo si trova vicino alle storiche cave, a 600 metri di altitudine sul versante ovest del massiccio del Montovolo. L’abitato comprende alcuni edifici del XV secolo, mentre la Chiesa di San Lorenzo di Vimignano, bene culturale tutelato, si trova a pochi chilometri dal centro. Tutto intorno si estende un territorio ricchissimo di luoghi di rilevanza storica e culturale, ambientale e paesaggistica e caratterizzato da usanze e tradizioni secolari.
Gran parte del progetto riguarda la rigenerazione urbana di Campolo: grazie ad interventi di recupero e restauro di alcuni edifici il borgo, oggi quasi spopolato, si appresta ad accogliere una nuova generazione di abitanti.
La cultura
La Rocchetta Mattei
La Rocchetta Mattei è un raro esempio di architettura eclettica del XIX secolo: guglie dorate, finestre moresche, torri medievali e vetrate liberty, in un favoloso mosaico di stili e simboli. L’edificio fu costruito a partire dal 1850 dal conte Cesare Mattei, l’eccentrico erudito bolognese che inventò la “elettromeopatia”, un’alternativa esoterica alla medicina ufficiale.
Restituita al pubblico dalla Fondazione Carisbo dopo un lungo abbandono, la Rocchetta Mattei è gestita dal Comune di Grizzana Morandi con il patrocinio dell’Unione dell’Appennino bolognese e della Città metropolitana di Bologna, e ospita anche la collezione di antichi strumenti musicali meccanici Marino Marini.


Riola
Chiesa Alvar Aalto
L’unico progetto realizzato in Italia dal grande architetto finlandese Alvar Aalto è un luogo di culto e si trova a Riola. Chiaro esempio dello stile del maestro del movimento moderno, la chiesa di Santa Maria Assunta fu fortemente voluta dal cardinale Lercaro come simbolo del rinnovamento intrapreso dal Concilio Vaticano II. L’edificio fu progettato a partire dal 1966, inaugurato nel 1978 e completato con il campanile negli anni ’90: un percorso di realizzazione lungo e complesso che coinvolse tutta la comunità locale.
La “chiesa di Alvar Aalto”, tutelata come bene culturale, è uno dei più importanti esempi di architettura contemporanea della città metropolitana di Bologna e uno dei principali luoghi d’attrazione nel territorio del progetto.
Santuario di Montovolo
All’interno del Parco di Montovolo e Monte Vigese sorgono il Santuario della Beata Vergine della Consolazione (detto anche Santuario di Santa Maria di Montovolo) e l’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria. Due affascinanti gioielli dell’architettura romanica, realizzati con la pietra arenaria estratta dai fianchi di questa montagna, con la quale per secoli i “maestri comacini” hanno costruito i borghi e gli edifici storici del territorio.
Il Santuario venne ricostruito nel ‘200 sui resti di una chiesa proto-romanica; la parte più interessante è senz’altro la cripta, testimonianza importantissima della chiesa originaria. L’Oratorio, che sorge a pochi passi sopra al santuario, risale al XIII secolo e conserva un meraviglioso ciclo di affreschi del Quattrocento.


Casa Museo Giorgio Morandi
Pittore e incisore, Giorgio Morandi è uno dei protagonisti dell’arte italiana del ‘900. Nato a Bologna nel 1890, sin dal 1913 l’artista trascorse a Grizzana lunghi periodi di villeggiatura.
Costruita alla fine degli anni ’50, la casa di vacanze di Morandi sorge sul punto da cui l’artista amava dipingere il paesaggio e gli edifici circostanti, come i Fienili del Campiaro.
Donata al Comune di Grizzana Morandi dall’erede del pittore, la sorella Maria Teresa, la casa conserva gli ambienti originali dell’epoca, tra cui la biblioteca e lo studio dell’artista.
Oggi la Casa Museo Giorgio Morandi fa parte del patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.
Fienili del Campiaro
A nord dell’abitato di Grizzana, il complesso di case, fienili e stalle in pietra chiamato “il Campiaro” era uno dei soggetti preferiti del pittore Giorgio Morandi.
Acquisiti dal Comune di Grizzana Morandi e restaurati, questi ex edifici rurali oggi sono tutelati dalla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici.
I Fienili del Campiaro comprendono una sala convegni e ampi spazi espositivi dedicati agli artisti che furono allievi di Morandi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, oltre a ospitare i laboratori di incisione e calcografia dell’Associazione Liberi Incisori.


Borgo La Scola
Questo borgo è una macchina del tempo costruita in pietra: la Scola è sostanzialmente identica a come appariva nel medioevo. La casa-torre e la “Ca’ d’Orè” sono beni culturali tutelati, costruiti a partire dal XV secolo. Ma le origini di La Scola risalgono a un’epoca precedente. Il nome del borgo viene dall’antico germanico skulk, “postazione di vedetta”, che indicava la fortificazione costruita nel VI secolo dai Longobardi per fronteggiare l’avamposto dei Bizantini di Ravenna sull’altro lato del torrente Limentra, dove nell’800 fu eretta la Rocchetta Mattei.
Oggi La Scola è una meta popolare tra i visitatori dell’Appennino bolognese, accolti da un cipresso di oltre 700 anni censito tra gli alberi monumentali dell’Emilia-Romagna.
Ecomuseo Molino Cati
Situato nella località di Ponte di Verzuno, le origini del suggestivo complesso storico risalgono al XVII secolo. Al centro di questo incantevole borgo si trova l’antico mulino automatizzato, equipaggiato con tre macine alimentate da una turbina idraulica esterna, progettato per la trasformazione del grano lungo l’intero ciclo produttivo.
La struttura ospita oggi l’Ecomuseo, che racconta la storia della macinazione e le tecniche tradizionali impiegate nel tempo. A completare il percorso, il giardino didattico offre uno sguardo sulla flora del territorio, proponendo attività educative per chi desidera approfondire la conoscenza dell’ambiente naturale. Il complesso ospita anche il Museo Mattei, dedicato agli studi sull’elettromeopatia condotti dal conte Cesare Mattei, figura di rilievo nell’ambito della medicina alternativa dell’Ottocento.

La natura
Montovolo e il Monte Vigese
Montovolo ed il vicino monte Vigese, più elevato, offrono uno dei più suggestivi panorami dell’appennino emiliano al confine con la Toscana.
Isolati dai restanti monti della catena appenninica e dal profilo riconoscibile, sono facilmente individuabili. Un panorama mozzafiato, che spazia senza ostacoli sull’orizzonte circostante, accoglie il visitatore che a piedi o in macchina raggiunge la vetta, mentre alle pendici si trovano il Borgo di Campolo e il Borgo La Scola.
Sulla cima del Montovolo si trovano inoltre due gioielli di romanico montano: il Santuario della Beata Vergine della Consolazione, risalente al XIII secolo ma certamente ricostruito su una chiesa preesistente, e il vicino Oratorio di Santa Caterina.


Le cave degli Scalpellini
Il Montovolo, con le sue ricche cave, ha dato lavoro a tagliapietre e scalpellini fin dal Medioevo. I maestri comacini, chiamati “muratori” o “marmocchi”, provenivano dalla Toscana, dove erano presenti (a Lucca, Pistoia, ecc.) già prima del 1300.
A partire dall’800 l’attività degli scalpellini ha assunto nella zona di Vimignano una dimensione industriale: poco dopo la metà del secolo, con l’inizio dei lavori per la costruzione della Ferrovia Porrettana, c’è stata una cospicua immigrazione da Varignana e la popolazione locale in pochi anni è più che raddoppiata.
Dalle cave di Campolo e Orelia sono usciti tra ‘800 e ‘900 tanti lavori di prestigio, tra i quali gran parte della Rocchetta Mattei.
Il sentiero degli Sterpi
Un sentiero di 14 chilometri che parte da Riola di Vergato e ripercorre la strada che veniva attraversata dagli Scalpellini per recarsi alle cave di Campolo, sul Montovolo. Partendo dalla Stazione di Riola, il percorso tocca la Rocchetta Mattei, le località La Scola, Cà Dorè, Predolo, e il Borgo degli Sterpi (segnavia CAI 039) arrivando fino a Campolo, ai piedi della rupe di Montovolo. Prosegue poi in cima al monte, fino alle Balze di Santa Caterina, alla chiesa della Beata Vergine della Consolazione, all’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria.
Un trekking semplice e alla portata anche dei meno esperti, che regala vedute affascinanti e attraversa interessanti borghi storici.


Cammino Mater Dei
La Via Mater Dei è il cammino dedicato ai Santuari Mariani dell’Appennino Bolognese che, oltre ai luoghi sacri, tocca siti di grande interesse storico, naturalistico, archeologico e geologico che contraddistinguono l’Appennino, permettendo al camminatore di entrare a contatto diretto con le genti che lo popolano e le loro tradizioni di grande ospitalità.
È un percorso di circa 157 km che si sviluppa in sette tappe su crinali di media montagna e che partendo dal centro di Bologna attraversa nove comuni dell’Appennino Bolognese: Pianoro, Monterenzio, Loiano, Monghidoro, San
Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli, Camugnano, Grizzana Morandi, Vergato e al Comune di Firenzuola, in territorio toscano, culminando a Riola di Vergato.
La Via della Lana e della Seta
Un itinerario trekking che collega le città di Bologna e Prato attraversando
l’Appennino Tosco-Emiliano. Ripercorre quella che era la principale via dei commerci tra le due città accomunate da un’importante storia produttiva, quella della Seta di Bologna e quella della Lana di Prato.
Il trekking è realizzabile in 6 o più giorni, si sviluppa lungo sentieri CAI e tocca Bologna, Sasso Marconi, Grizzana Morandi, Castiglione dei Pepoli, Montepiano, Vernio, Montecuccoli,
Vaiano, Valibona, Prato.
